PopFX

E' un'opera ibrida tra videoarte e spot provocatorio. Se non è il messaggio esplicito quello che conta, ovvero quello affidato al linguaggio puro e semplice, è chiaro che nella pubblicità e nelle varie tipologie di advertising è la FORMA a creare quasi interamente il contenuto.

L'obiettivo di questa operazione è quello di sensibilizzare e rendere esplicito il contenuto e in particolare la forma dei mezzi pubblicitari, in relazione all'utilizzo degli effetti speciali.

Spesso la tecnica con la quale viene realizzato uno spot pubblicitario passa inosservata, ancora più spesso ci sentiamo superiori e inafferrabili al messaggio pubblicitario. Il disinteressarsi alle tecniche che sottostanno alla creazione dell'immagine è un tratto distintivo della nostra società, l'indifferenza con la quale assorbiamo codici visivi estremamente diversi è segno di un adattamento, ma certo non di un potenziamento.

30 secondi per pensare

Nella seconda natura ipermediata che viviamo è l'immagine pubblicitaria che più di tutto ci domina e influenza con i suoi stereotipi e miti di successo, bellezza e felicità. Abbiamo realizzato due "spot" al limite tra narrazione, videoarte e videoclip, per invitare a riflettere. Il primo, Nanosysteme, è un metaspot dalle tinte sarcastiche che applica i criteri di visualizzazione digitali degli spot di cosmesi alla quotidianità, per metterne in risalto l'assurdità. il secondo, Dance Through the Darkness mostra invece, attraverso una fotografia inquietante e una rappresentazione concreta e tridimensionale, l'ottundimento e la tossicità visiva che sottendono ogni istante della nostra routine.

NanoSysteme Spot

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Lo spot NanoSysteme mostra qualche esempio di effetti speciali e di motion graphic atti all'esaltazione dell'efficacia dei prodotti cosmetici: fondotinta che "imitano il colore naturale", creme anticellulite, creme idratanti dagli elementi miracolosi, non avrebbero la loro virtuale specificità senza l'utilizzo delle tecniche digitali.
Quanto è immune la nostra mente da queste immagini? Il nostro spot mette in luce quanto queste "simulazioni" siano pretestuose e del tutto illusorie, proprio perchè non vi è facilità ne asetticità in nessuno dei processi biologici del corpo, e che la facilità delle immagini spesso risiede in una pura ed incontaminata facilità della tecnica usata.

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Dance Through the Darkness

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Questo video/spot di 30 secondi vuole enfatizzare la continua persistenza ed invadenza del messaggio pubblicitario da un punto di vista puramente formale. Nelle trame delle pubblicità,delle convenzioni e dei manifesti pubblicitari, la scelta e l'attribuzione di status diventa una operazione di routine forzata e invadente. La nostra quotidianità è di fatto un balletto tra segni di cui accettiamo le condizioni e le modalità, scegliendo deliberatamente di rimanere all'ombra di imposizioni altrui.

Don't Forget

Ecco una operazione esplicita e molto interessante, le opere sono "esposte" nella metropolitana di Berlino:
Don't forget

a Dove film, il come e il perchè

Vi sarà capitato di imbattervi nel famoso "film" Dove chiamato Evolution



Lo spot si spiega da solo, ma pensando solo un'istante al marchio Dove, capiamo quanto questa sia una evidente strategia commerciale. Niente di nuovo fin qui, un elemento curioso però, è che Dove fa parte del gruppo UNILEVER, che comprende al suo interno AXE, il noto brand ipermaschilista di profumi e deodoranti.
Un contributor di ADbusters, magazine-sito di cui vi consigliamo la visione,ha efficacemente risposto al famoso video, non con una sterile parodia, trend eccessivamente accolto in youtube, bensi con un montaggio che ci mostra l'altra faccia della medaglia:



Al di là di semplici moralismi o di frasi ad effetto, è comunque il caso di riflettere su come l'effetto di realtà sia usato nelle moderne campagne pubblicitarie.

Bellezza speciale

Qualche esempio visivo di effetti speciali nell'ambito del brand e della cosmesi: siamo ben lontani dagli ingenui "prima e dopo" delle pubblicità di prodotti dimagranti da riviste, la fascinazione creata dalle nuove tecnologie conferiscono un aspetto asetticamente perfetto alle modelle, insinuando nello spettatore una imposta visione del "bello" o del "fresco", sia che egli approvi o meno lo spot.



In questo caso è evidente il ritocco forzato sull'incarnato della modella, che risulta "bidimensionale".




Qui notiamo come "micropigmenti", completamente inverificabili da un punto di vista scientifico o comunque popolare, assicurino il 98 percento della
corrispondenza con il colore naturale della pelle.